Eurobond: cosa sono e come funzionano?

In questi giorni avrete sicuramente sentito la parola “Eurobond” associata ad una delle possibili soluzioni per evitare il tracollo del sistema economico della maggior parte delle nazioni appartenenti all’Unione Europea. Ma facciamo prima un passo indietro.

Gli Eurobond sono titoli di debito, ovvero titoli emessi da un debitore che ha bisogno di soldi e che vengono acquistati da investitori (i creditori), tramite i quali tutti gli Stati membri dell’UE diventano responsabili del debito in maniera congiunta. In pratica se uno stato non riuscisse a ripagare in futuro il suo debito contratto tramite l’emissione di questi titoli, non ci sarebbero grossi problemi perché provvederebbero a ripagare lo stesso gli altri stati membri dell’Eurozona.

La crisi, causata dal coronavirus, che incombe sull’Europa, pare che stia aprendo le porte a questo meccanismo solidale di distribuzione del debito (garantito dalla Banca Europea degli investimenti – BEI), ma d’altronde come spesso accade in ambito economico ci sono dei pro e dei contro.

Sicuramente è una soluzione che gioverebbe a molti paesi in difficoltà, come l’Italia, la Francia e la Spagna, perché gli permetterebbe di ottenere la liquidità necessaria a potenziare le strutture ospedaliere e finanziarie, a dare supporto alle imprese obbligate a chiudere o a lavorare in modo parziale, e soprattutto ad aiutare le famiglie che si trovano in situazioni drastiche.

D’altro canto sorge un problema di ordine morale: perché gli Stati membri con bilancio più “forte” devono pagare per altri paesi che non hanno saputo gestire il loro sistema economico in modo adeguato? 

Questa posizione è stata presa in modo ferreo dal premier tedesco Angela Merkel che, seguendo la scia olandese, si è schierata assolutamente contro l’emissione di questi titoli, guardando esclusivamente agli interessi della Nazione. 

E in effetti storicamente è stato così: la realizzazione di queste ipotetiche obbligazioni comuni non è mai avvenuta a causa della mancanza di una politica finanziaria comune all’UE. Fino ad oggi l’unione è stata sicuramente più teorica che reale, ed è per questo che l’Europa è a un bivio: o gli Stati si iniziano ad aiutare tra loro, oppure si riparte quando tutto finirà con la consapevolezza del fallimento del concetto stesso di unione.

Guido Moschini

Guido Moschini

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