Corona-virus, tra fenomeno virale e fenomeno del web: cosa c’è di vero?

Da pochi giorni il numero di morti provocati dal nuovo corona-virus scoppiato a Wuhan ha toccato quota 1000, l’allarme mondiale diventa di allerta gialla e l’economia inizia ad accennare i primi colpi. Nel boom del fenomeno, si scatenano i “bufalari” del web, aumentando inutilmente la preoccupazione generale.

Un’epidemia di un nuovo coronavirus (2019-nCoV) sta colpendo la Cina, insieme a casi isolati in 27 altri Paesi. È stato identificato a Wuhan, la capitale della provincia cinese di Hubei, dopo che 41 persone hanno sviluppato la polmonite senza una chiara causa.

Il virus, che causa la malattia respiratoria acuta 2019-nCoV, è in grado di diffondersi da persona a persona ed i sintomi includono febbre, tosse e difficoltà respiratorie. 

È stato stimato un tasso di mortalità intorno al 2%, in leggero aumento dai primi casi accertati del 2019.

Tutt’ora non esiste un vaccino e nessun trattamento specifico, sebbene siano stati studiati diversi approcci e vaccini antivirali.

Analizziamo però più nel dettaglio l’epidemia come fenomeno virale, che di virale ha soprattutto lo spread di false notizie e testimonianze sui social:

 

  • La prima e più diffusa fake news proviene da Facebook, divenuta virale in poco tempo, e riguarda lo scoppio dell’epidemia, derivante dalla vecchia esperienza cinese del virus SARS, in cui veniva affermato che lo stesso corona-virus di Wuhan era stato creato in laboratorio.

L’argomentazione si basava su un brevetto relativo ad un corona-virus, depositato presso l’Ufficio Brevetti Usa. Il brevetto, come già accennato, era in realtà relativo al corona-virus che ha causato l’epidemia di SARS nel 2002. 

  • Sempre per quanto riguarda le origini del fenomeno, non essendo ancora chiare le cause della prima trasmissione all’uomo, gli utenti dei principali social network si sono divertiti a fantasticare sulle possibili cause, spesso associando il contagio del virus a pipistrelli, serpenti e anche pangolini. Restano chiaramente ancora infondate tutte le possibili accuse, non avendo alcun dato certo sul primo contagio.
  • Numerose fake news sono state anche rilasciate per quanto concerne i possibili rimedi naturali al contagio del virus, come l’etanolo, gli steroidi, l’acido acetico e l’acqua salata. 

Ovviamente però non esiste ancora un rimedio certo per evitare il contagio, se non evitare il contatto ravvicinato con persone affette dal virus, come non esiste ancora un vaccino accertato, nonostante il virus sia stato isolato e di dominio pubblico.

 

In conclusione, è opportuno riuscire ad arginare il fenomeno virale delle fake news che, come sappiamo da esperienze pregresse, intensifica la paura generale e si dirama nell’ignoranza.

Gli unici consigli da seguire sono quelli forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e le precauzioni da attuare per chi viaggia nei Paesi dove il virus è più diffuso sono quelle diramate dal Ministero della Salute.

Federico De Micco

Federico De Micco

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